Gli acari? fastidiosi invisibili e molto pruriginosi, scopriamoli per cani e gatti
Gli Acari dei cani e gatti sono degli animaletti fastidiosi e quasi invisibili, ma che sanno farsi sentire! Scopriamo come accorgersi della loro presenza e cacciarli per sempre!
Si perché l’infezione da acari nei nostri animali, cani o gatti che siano sono abbastanza frequenti e quantomai fastidiosi.
Gli acari di superficie, sono parassiti esterni che camminano sulla pelle del cane creando un prurito davvero tremendo.
Quando non creano una patologia manifesta, possono però anche diventare causa di allergie, esattamente come nell’uomo.
Normalmente si nutrono di detriti della pelle (squame e cellule cutanee morte, i cheratociti), di siero, fluidi organici e, raramente di sangue, come nel caso dell’acaro rosso.
Vediamo quali sono gli acari dei cani e gatti più frequenti e che malattie provocano, partendo dagli acari che vivono sopra la superficie cutanea della pelle e tra le sue squame.
Chi sono e cosa sono gli Acari del cane e del gatto?
Il Sarcoptes Scabiei (già il nome è tutto un programma) causa la Rogna Sarcoptica.
Crea una variante di rogna nel cane ed una nel gatto ma quella del cane, è più frequente.
Questo acaro non è in grado di vivere a lungo senza un ospite (non sopravvive per più di 21 giorni senza) quindi è verosimile che l’infestazione sia dovuta soprattutto alla presenza del parassita su altri cani portatori, attraverso il loro contatto, e solo raramente si contagiano attraverso un ambiente infestato.
Gomiti, garretti, muso, padiglioni auricolari, sono le zone maggiormente colpite dal prurito e dalle lesioni che gli acari creano. La pelle si modifica e forma delle scaglie e croste.
La diagnosi può essere fatta vedendo materialmente l’acaro dopo che si è fatto un raschiato cutaneo.
L’acaro della pelliccia del gatto è il Lynxacarus Radovsky.
Poco pruriginosi, ma altamente contagiosi, hanno degli arti che strappano il pelo del gatto. Il pelo quindi viene via facilmente ed a volte si manifestano anche lesioni sulla cute.
La Forfora che cammina: Cheyletiella
Ovviamente non è vero, ma è così chiamata la parassitosi dovuta all’acaro Cheyletiella.
Il sintomo più evidente è quello della presenza di scaglie (di cheratina -parte più superficiale della pelle- e dell’acaro stesso)con prurito poco presente, o addirittura assente.
Il motivo è spiegato nel fatto che punge la pelle solo saltuariamente.
E’ una parassitosi abbastanza subdola: altamente contagiosa soprattutto nei giovani,dove può diventare malattia invalidante nei cuccioli.
Ha andamento cronico (quindi che non si manifesta in modo evidente) nell’anziano, che per questo può diventare un portatore sano.
Questo acaro non sopravvive più di 2 giorni (il maschio, la femmina fino a 10) senza l’ospite.
Lo si può confondere con una normale dermatite ed è quindi importante porre la massima attenzione nello stabilirne davvero l’assenza o presenza.
Ha varianti che colpiscono non solo cani e gatti, ma anche i conigli e l’uomo.
L’acaro rosso (si nutre di sangue, quando è sazio prende questo colore): Dermanyssus Gallinae
Dermanyssus Gallinae infesta pollame, volatili selvatici e da gabbia, cani, gatto cavalli, bovini ed anche l’uomo!
Vivendo soprattutto nei nidi, o nelle crepe dei muri, il contagio più frequente è dovuto ad accesso a pollai, magari anche abbandonati o adibiti ad usi diversi, perché il loro ciclo vitale può durare anche fino a 5 mesi.
Eritemi, prurito ed eruzioni cutanee sul dorso e sull’estremità, sono i sintomi più frequenti, ma sono stati osservati casi con desquamazione della pelle, senza prurito.
E’ fondamentale capire dove è avvenuta l’infestazione, per poter trattare quindi non soltanto l’animale, ma soprattutto l’ambiente che potrebbe risultare ancora infetto.
L’acaro delle orecchie è l’ Otodectes Cynotis.
Il suo camminare su è giù “pasteggiando” per il canale auricolare crea un incredibile fastidio, con inevitabile prurito alle orecchie, che si manifesta con sbattimento della testa continuo oltre che, ovviamente, con il grattamento attraverso le zampe, a volte tanto violentemente da ferirsi .
Anche il deposito delle uova crea fastidio.
Questo acaro è più resistente nell’ambiente e quindi può essere trasmesso per contatto diretto tra cani, oltre che dall’ambiente contaminato (può vivere fino a 8-12 settimane senza ospite). Anche le pulci possono essere fonte di contaminazione.
La sua presenza si manifesta con tre sintomi principali:
- prurito alle orecchie
- placche di cerume marrone scuro
- odore particolare ed acre delle orecchie
La conseguenza di ciò è una otite da trattare con farmaci specifici. (Il 50% delle otiti nel gatto sono dovute a questo acaro!)
Migrano poi anche sul collo, groppa e coda, diventando particolarmente contagiosi, soprattutto nei soggetti giovani.
La rogna del gatto: il Notoedres cati
E’ abbastanza frequente, dovuta al Notoedres cati, acaro che può, più raramente parassitare anche cane, volpe conigli.
Molto contagiosa, è presente soprattutto tra i gatti randagi, che vivono in comunità.
Estremamente pruriginosa e fastidiosa, tanto da creare anche lesioni da auto-traumatismo che cominciano solitamente a livello delle orecchie, sul margine interno del padiglione auricolare, per poi espandersi alla faccia, collo, zampe e zona perineale.
Essendo caratteristica dei gatti di strada, spesso esita in forme anche gravi con la formazione di papule e croste.
E’ importante quindi valutare sempre la possibilità di presenza di questo acaro qualora si abbiano gatti con prurito molto pronunciato che può venire in contatto con gatti randagi. Il contagio infatti avviene praticamente solo per contatto, essendo un parassita che vive solo 2 o 3 giorni nell’ambiente, senza l’ospite.
Trombicula autumnalis o acaro dei boschi
Questo acaro è particolare in quanto è:
- stagionale: lo trovi soprattutto in autunno (a volte anche in tarda estate)
- caratteristico delle zone boschive o comunque dove ci sono vegetazioni molto abbondanti
- si presenta (la larva che è quella che parassitizza l’animale) di colore arancione
- è solo la forma larvale che crea reazioni con la morsicatura del soggetto
- attacca anche l’uomo
Infesta soprattutto gli animali selvatici, proprio per la sua permanenza nelle zone boschive (dove fa da spazzino della vegetazione) e può infestare anche cani e gatti depositandosi soprattutto nelle zone a contatto con la terra e nelle pieghe cutanee (dell’orecchio, delle palpebre e delle zampe) ma anche il ventre.
Non dà sintomi particolari, a meno che non crei una reazione allergica quando morsica con prurito intenso come se fosse un’orticaria.
La larva appunto di colore arancione, si deposita sull’ospite e la si vede ad occhio nudo.
GLI ACARI COMMENSALI: I DEMODEX
Ci sono acari che vivono all’interno del follicolo pilifero e nelle ghiandole sebacee dei nostri amici pelosi, per tutta la vita, senza dare alcuna manifestazione della loro presenza.
Sono gli acari della specie chiamata Demodex, quelli responsabili della Rogna Demodettica .
Demodex Canis: Rogna demodettica nel cane
Il Demodex, vivendo sull’animale per tutta la vita, passa dalla madre al cucciolo per contatto diretto subito dopo la nascita durante l’allattamento.
Ma perché allora non tutti i cani sono affetti da Rogna Demodettica?
Perché lo sviluppo in eccesso dell’acaro è permesso da un difetto immunitario del soggetto, di tipo ereditario.
In questi cani, la malattia normalmente si manifesta in età molto giovane.
Esiste proprio una predisposizione di razza, ed i soggetti che vengono colpiti dalla rogna, dovrebbero essere esclusi dalla riproduzione.
Negli Stati Uniti, le razze riconosciute come predisposte sono:
- American Staffordshire terrier,
Staffordshire bull terrier,
Chinese shar-pei, - Bouledogue Francese,
- Pit bull,
- Bulldog Inglese,
- meticci,
- Bulldog Americano,
- Boxer,
- Alano Tedesco,
- Boston terrier,
- Pinscher nano,
- Jack Russell terrier,
- Carlino.
Diverso è il discorso per la malattia manifesta in tarda età, o comunque nel cane maturo.
In questi casi l’ immunosoppressione che provoca il proliferare dell’acaro, non è di tipo ereditario ma di altra natura e quindi da indagare.
La demodicosi nell’adulto diventa manifestazione secondaria, un sintomo diciamo così di una malattia di tipo tumorale o metabolica che ha fortemente inficiato il sistema immunitario.
Anche terapie con corticosteroidi (cortisonici) per lunghi periodi posso provocare una situazione simile.
La malattia si manifesta con zone più o meno ampie di mancanza di pelo.
Demodex cati: Rogna demodettica del gatto
Meno frequente e non di tipo ereditario è la Rogna demodettica del gatto.
Il proliferare dell’acaro in modo esagerato è conseguenza secondaria alla carente situazione immunitaria del micio, sulla quale quindi bisogna indagare, soprattutto per malattie come Toxoplasmosi, FIV, FeLV, diabete ed altro.
La terapia contro questi parassiti esterni non è particolarmente complessa.
Esistono dei farmaci spot on, molto efficaci.
L’importante è riconoscere il tipo di acaro e la fonte dell’infestazione in modo da trattare eventualmente, anche gli ambienti di provenienza.
Questo può essere fatto con il giusto iter diagnostico.
Hai bisogno di una consulenza dermatologica?
Trovi i nostri riferimenti qui.
Rimani aggiornato sulle nostre iniziative e aggiornamenti – prendi un appuntamento in remoto dal nostro canale