10 segni di stress del tuo gatto che devi conoscere per salvarlo [infografica]

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Il gatto è un animale molto sensibile e può essere sottoposto a stress e/o ansia anche se, apparentemente può sembrare molto calmo e rilassato nel suo modo di comportarsi.

In questo articolo vorrei metterti nelle condizioni di osservare il tuo micio e analizzarlo nel modo più obiettivo possibile per capire se è rilassato e in salute, oppure potenzialmente sottoposto a stress e quindi potenzialmente portato ad ammalarsi.

Ti spiegherò quali sono i segnali più frequenti di stress acuto e cronico  nel tuo gatto.

Lo stress nel gatto: perché è tanto pericoloso?

Come in tutti i mammiferi, lo stress è uno stato d’animo di difesa.

Ad esempio, quando ci spaventiamo, o siamo in una situazione di pericolo, lo stress porta ad attivare degli ormoni (l’adrenalina ad esempio) che ci mettono in attenzione e fanno arrivare un maggior apporto di sangue nelle parti del corpo che più servono a difenderci: i muscoli degli arti ad esempio, per correre e metterci in salvo.

Il tempo di permanenza in circolo di questi ormoni, è di poche ore e poi si abbassano (ed è quello il momento in cui ci sentiamo spossati dopo tanta paura).

Se lo stress però permane o rimane latente durante l’arco della giornata e si perpetua per giorni o mesi, ecco che il nostro organismo ne risente, attivando dei meccanismi di difesa che portano alla malattia.

La stessa situazione succede nel gatto.

Quando accade, le malattie a cui può andare incontro più frequentemente sono:

Perché un gatto può andare incontro a stress?

I gatti sono animali il cui istinto primordiale è rimasto praticamente intatto nei secoli.

Le loro esigenze non sono cambiate rispetto a quando è arrivato in contatto con noi umani, circa 10.000 anni fa.

Lui sente l’esigenza istintiva di:

  • cacciare,
  • giocare, per allenarsi a prendere sempre più prede,
  • marcare il suo territorio per proteggerlo,
  • riposarsi e mangiare in santa pace, lontano dai pericoli e
  • riprodursi per non estinguere la specie.

Poche cose fondamentali, per loro, che noi dobbiamo cercare di rispettare, utilizzando accorgimenti che rendano la nostra casa, un luogo confortevole anche per loro.

Di questo, cioè dell’arricchimento ambientale, parleremo in un altro articolo.

Quali sono le cause di stress più frequenti nei gatti?

I motivi che potrebbero portare un gatto ad essere ansioso sono molteplici, ma quelli più frequenti sono:

  • convivenza forzata con altri simili, di carattere non compatibile, in spazi non idonei o troppo piccoli;
  • assenza di condizioni ambientali favorevoli: cassettine in numero insufficiente o in posizione non gradita, impossibilità di riposo in un luogo a lui adatto, arricchimento ambientale assente;
  • comportamenti eccessivamente intrusivi del proprietario;
  • totale assenza o incostante relazione con il proprietario;
  • trasloco da una casa ad un’altra;
  • cambi repentini di ambiente (anche solo lo spostamento di mobili, senza accorgimenti particolari nei suoi confronti);
  • malattia latente, non riconosciuta: parassitosi intestinale, parassiti esterni ecc
  • malattie debilitanti: insufficienza renale, ipertiroidismo, malattie cardiache ecc
  • l’obesità stessa è una forte e frequente causa di stress.

Come accorgersi che il gatto è ansioso e sotto stress.

Vediamo quali sono i segnali più importanti che il nostro micio di casa ci invia, per farci comprendere che non sta bene.

Partiamo con il distinguere i sintomi da stress acuto, quindi quei comportamenti che il gatto attua per farci capire che sta provando forte disagio.

Sintomi di stress acuto nel gatto

  • Immobilità: come tutte le prede (e quando ha paura il gatto si sente preda e non predatore) un gatto che si paralizza cerca di mimetizzarsi con l’ambiente, non si muove.
    Questo perché in genere i carnivori hanno una vista poco nitida, nei contorni da lontano, ma riescono a percepire il movimento in modo eccezionale. Bloccarsi è dunque un meccanismo di difesa per evitare che il “nemico” ti veda, anche se sei in mezzo alla stanza… è l’istinto che parla, non la razionalità ovviamente.
  • Nascondersi: il passo successivo è intuitivo, si nasconde in un luogo per lui sicuro e vi rimane fino a che le acque non si sono calmate.
    In questa situazione normalmente è molto meglio lasciarlo tranquillo, fino a che non si sente più sicuro per uscire ed esplorare la situazione.

Se non ha dove nascondersi, il gatto attua dei comportamenti e dei segnali di aggressività in cui cerca di mostrarsi molto più grande ed aggressivo di quanto sia veramente:

  • inarca la schiena,
  • tira su il pelo sulla schiena,
  • raddrizza le zampe, per sembrare più alto,
  • inizia dei vocalizi tipo ruggiti,
  • allarga le fauci,
  • soffia,
  • tira indietro le orecchie,
  • le pupille si dilatano diventando enormi.

Se sta per diventare davvero aggressivo, i vocalizi diventano sempre più acuti e forti e l’atteggiament diviene davvero minaccioso, accucciandosi a terra con le orecchie indietro.

Questo comportamento è volto a dissuadere l’avversario (il pericolo) dall’avvicinarsi.

Il gatto tende a non ingaggiare la lotta se non strettamente costretto.
Difficilmente attacca, per un istinto di conservazione fortemente spiccato, che lo porta a pensare di non essere in grado, se ferito, di poter sopravvivere, dovendo cacciare soprattutto in solitaria.

Questo atteggiamento viene chiamato di lotta o fuga (fight o flight).

In queste situazioni, il consiglio è di non avvicinarsi al gatto e lasciare che si rilassi.

Completamente diversa è la situazione che si deve affrontare in caso di stress cronico.

Sintomi di ansia e stress cronico nel gatto.

Questi saranno tanto manifesti e gravi quanto più lo stato ansioso è profondo e radicato nel micio. Vediamoli.

  1. Inappetenza o fame esagerata: a seconda della personalità il gatto potrebbe continuare a cercare cibo, oppure rifiutarlo, anche per lunghi periodi;
  2. aumento o diminuzione della quantità di feci prodotte: lo stress potrebbe portare a eccessiva motilità intestinale provocando diarrea, oppure al contrario stasi con stipsi;
  3. minzione inappropriata: urina in luoghi diversi dalla cassettina, spruzza urina contro i muri, cosa che non aveva mai fatto;
  4. cambi comportamentali: se prima era sempre tranquillo, adesso è sempre agitato o viceversa, oppure mostra aggressività, verso componenti della famiglia, o ha comportamenti, in generale inusuali;
  5. indolenza: è diventato pigro, svogliato non si muove anche sollecitandolo al gioco;
  6. vocalizi continui: a volte si vedono video di gatti che continuano a “chiacchierare”. I meno esperti, interpretano questo atteggiamento come un divertente modo di comunicare (magari gioioso) del gatto, ma purtroppo, spesso non è così. Un gatto che continua a chiamare, a “parlare”, probabilmente sta mostrando un forte stress e cerca di comunicarlo.
  7. Nascondersi continuamente: rimanere nascosto è segno di grave disagio.
  8. Assenza di grooming: se il gatto non si pulisce più, rimane con il pelo sempre arruffato, agglutinato è altro segno di grave disagio.
  9. Dormire eccessivo.
  10. Comportamenti compulsivi: continuare a ripetere sempre lo stesso movimento, come rincorrere un’ombra, la propria coda, come l’eccessivo grooming, il leccamento compulsivo per ore può arrivare a provocare lesioni da leccamento, come piaghe o zone alopeciche, dovute allo sfregamento continuo della loro lingua, molto ruvida;

Cosa fare in caso di ansia nel gatto.

Se, osservando il tuo gatto dovessi accorgerti che il suo atteggiamento è cambiato, rivolgiti immediatamente al tuo veterinario.

Se è un comportamentalista, saprà comprendere se le modificazioni degli atteggiamenti sono dovuti a stress ambientale o a malattia.

La diagnosi corretta in questa situazione è molto importante.

Una volta escluse le cause organiche, sarà in grado di individuare il probabile motivo che ha predisposto il disagio, consentendoti di affrontare il problema con accorgimenti circa il tuo atteggiamento verso il gatto, o modifiche delle condizioni ambientali.

Ed ecco una grafica riassuntiva.

10 segni di stress nel gatto

 

Nel prossimo articolo affronteremo il problema legato alla convivenza di più gatti in uno stesso ambiente e di come adattarlo con il giusto arricchimento ambientale.

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Bibliografia:

https://icatcare.org/advice/problem-behaviour/stressed-cats