La giardia nel cane e gatto: ecco 5 segreti per liberarsene
La Giardia è una malattia intestinale causata da un protozoo particolarmente frequente sia nel cane che nel gatto. In alcuni canili può raggiungere il 100% di prevalenza.[5]
Avevamo già parlato di infestazioni da coccidi e quindi di protozoi.
Oggi vorrei soffermarmi sulla Giardia perché è sempre più frequente ritrovarlo nelle feci dei nostri animali.
Spesso fonte di preoccupazione (ingiustificata), soprattutto per i genitori di bimbi piccoli.
In realtà è un protozoo opportunista, nel senso che rimane nell’organismo e ci vive da sempre, senza dare problemi, fino a che l’organismo non ha un abbassamento delle difese immunitarie.
A quel punto riesce a replicarsi in modo importante e quindi crea il sintomo.
Giardia nel cane e gatto: ma cos’é?
La Giardia è un microrganismo unicellulare, un protozoo che infesta molto frequentemente cuccioli di cani (nel link una guida sul suo addestramento e comunicazione) e gatti.
I piccoli normalmente si infestano direttamente assumendo il parassita per via oro-fecale.
Si sa i cuccioli leccano dappertutto e potrebbero quindi leccare anche feci infette, soprattutto se non vengono immediatamente eliminate.
In un ambiente poco pulito o semplicemente molto affollato, basta poco: canili, gattili, luoghi con alte concentrazioni di animali, ma anche il giardino di casa, se l’animale è fortemente infestato, come anche la cassettina della lettiera del gatto, possono diventare luogo di contaminazione.
Cibo e acqua contaminati possono poi essere un ulteriore serbatoio di infezione.
Giardia: il periodo di incubazione e resistenza nell’ambiente.
Da quando il parassita comincia a replicarsi in modo importante, passano pochi giorni da 4 a 16 e nelle feci vengono espulse forme cistiche direttamente infestanti.
Nelle feci queste possono rimanere infettanti per una settimana.
La loro espulsione continua in modo intermittente per mesi. Attenzione però!!
Il fatto che le l’emissione delle cisti avvenga in modo non continuo è importante da considerare perché la presenza nelle feci del parassita potrebbe non essere evidenziato erroneamente, avendo prelevato il campione in un momento di assenza di emissione, soprattutto se la ricerca del protozoo avviene attraverso osservazione microscopica.
Il consiglio è quindi quello di fare più prelievi: uno al giorno per tre giorni di seguito, dovrebbero mettere in evidenza il parassita.
La Giardia è resistente soprattutto in ambienti umidi, sopravvivendo fino a tre mesi.
E’ invece fortemente sensibile al freddo (-4°C lo inattivano) e all’ambiente asciutto.
Giardia cane – uomo o gatto – uomo: è possibile il contagio?
Una cosa mi preme sottolineare. Nonostante non sia impossibile la trasmissione della Giardia da cane, o gatto all’uomo, questa è altamente improbabile essendo, questi protozoi, altamente specie-speficici.
Questo significa che la Giardia dell’intestino del cane o del gatto, difficilmente potrà infestare quello dell’uomo a meno che non ci sia una situazione di immunodepressione da parte della persona, anche nei bambini.
Quindi alla domanda: la giardia nel cane si trasmette all’uomo?
La risposta è no, a meno che non ci sia una situazione di immunodepressione della persona o che il protozoo sia una specie che può infestare anche l’uomo (raramente ma può accadere).
I sintomi nel cane e gatto.
Il protozoo normalmente dà sintomi abbastanza aspecifici, presenti soprattutto in animali giovani, sotto l’anno di età.
Il più delle volte però è asintomatico in quanto l’organismo riesce a creare una difesa temporanea che ne limita la diffusione.
Quando però l’animale si trova in uno stato di minor difesa immunitaria, perché molto giovane o perché già debilitato per altre patologie precedenti o concomitanti, i sintomi possono essere:
- diarrea, più spesso intermittente con muco, maleodorante e chiara.
In caso di persistenza dei sintomi ed aggravarsi della situazione:
- vomito,
- dimagramento,
- letargia,
- inappetenza.
Se vi sono sintomi più gravi, normalmente si è in presenza di situazioni peggiorative concomitanti, come virus e batteri.
Nel cucciolo la diarrea corrisponde all’infestazione iniziale acuta, nonostante questa fase possa essere asintomatica.
Come accorgersi che c’è una infestazione da Giardia?
Il problema della diagnosi di Giardia è tutt’altro che semplice.
Se da una parte infatti l’infestazione può essere presente anche in assenza di sintomi, è altrettanto vero che, si hanno molto spesso falsi negativi.
Questo avviene soprattutto se i campioni di feci vengono mal conservati, osservati da occhio non esperto o, ancora, essere stati prelevati in un momento di assenza di emissioni delle cisti (la parte cioè, che dovrebbe essere identificata al microscopio, dopo corretto trattamento delle feci e conseguente osservazione).
La mancata evidenza del protozoo può portare alla somministrazione indiscriminata di farmaci per il controllo della diarrea che potrebbero quindi complicare ancora di più il quadro e fare danni, perché non si è identificato in modo corretto l’agente causale.
Ecco quindi che alcuni accorgimenti devono essere presi in considerazione.
Se si vuole effettuare un prelievo di feci fresco, ed osservarlo al microscopio (previo adeguata preparazione) bisogna ricordare che le cisti sono sensibili alle basse temperature e che quindi non si possono conservare in ambiente refrigerato (frigorifero) e che l’osservazione deve avvenire entro 30 minuti dal prelievo.
Questo implica che devi far sporcare il tuo cane, prelevare e far osservare il campione al tuo veterinario in 30 minuti.
Un recente studio ha messo in evidenza che tali osservazioni risultavano falsamente positive in oltre il 25% dei casi che, invece erano negativi con test maggiormente sensibili.
Al contrario più della metà dei cani infestati non era stato rilevato come tale.[4]
Il test quindi più sensibile e meglio indicato è un test chiamato ELISA.
Un semplice kit che, messo a contatto con una piccola quantità di feci è in grado di mettere in evidenza gli antigeni, anche se, in quel momento non c’è emissione di cisti.
Inoltre è possibile utilizzare feci conservate (anche per 5-7 giorni) e refrigerate, senza inficiarne il risultato.
Anche qui però, dobbiamo fare una considerazione.
Se è vero che oggi, con i kit è possibile mettere in evidenza la Giardia con assoluta certezza, è anche vero che questa, essendo un protozoo opportunista è praticamente sempre presente nell’intestino.
Il solo trovarla quindi non necessariamente implica una positività della malattia.
Questo significa che il trattamento non è sempre necessario, ma lo diventa solo se il paziente è sintomatico, cioè se ha diarrea, oppure se si ha un dubbio di grave infestazione, nonostante l’assenza di sintomi.
In questo caso sarà necessario effettuare un esame quantitativo, cioè che metta in evidenza quanti protozoi sono effettivamente presenti per grammo di feci. (L’esame si chiama di Immunofluorescenza)
In caso di grave infestazione, di ambiente con molti soggetti presenti e che quindi potrebbe portare a infestazione persistente, allora si potrà pensare a fare il trattamento.
Trattamento contro la Giardia nel cane e gatto: come affrontare la terapia?
Il trattamento contro la Giardia è sostanzialmente dato da un farmaco specifico a base di fendbendazolo o metronidazolo o associazioni di antielmintici, che comunque devono essere prescritti dal tuo medico, sia come posologia che come indicazione dei tempi di somministrazione.
Ciò che importa sottolineare è che spesso si hanno delle ricadute e che quindi la guarigione può essere complicata, soprattutto dalla reinfestazione, più che da resistenza al farmaco.
Gli antibiotici non sono efficaci contro il protozoo e anzi aggravano la situazione, provocando un ulteriore squilibrio della flora batterica intestinale.
Alla fine del trattamento, passata una settimana circa, è possibile effettuare un controllo per verificare l’effettiva eradicazione del problema.
In caso di persistenza di antigeni, ma assenza di sintomi, prima di effettuare un ulteriore trattamento, sarebbe importante capire la effettiva quantità del parassita come già sottolineato anche più su nel testo.
Se il quantitativo risulta davvero importante allora ci potrebbe essere il rischio di reinfestazione e solo allora si dovrà ritrattare, ma in caso contrario, non sarà necessario.
In tali situazioni invece si dovrebbe pensare a migliorare il microbioma intestinale con fermenti probiotici e prebiotici adatti.
In caso di recidive inoltre sarebbe utile valutare anche la possibilità di altre cause, considerando la natura opportunista del protozoo che, quindi sopravvive grazie ad altre patologie sottostanti.
Trattamenti ambientali per evitare la reinfestazione da Giardia.
I casi di recidiva sono soprattutto dovuti alla presenza massiccia del protozoo nell’ambiente.
Ecco quindi che, oltre al trattamento da somministrare al cane o gatto, sarebbe utile fare anche una disinfestazione ambientale che consiste in :
- shampoo a base di clorexidina all’inizio e fine del trattamento del paziente;
- in caso di presenza di altri animali in casa effettuare il trattamento su tutti i soggetti;
- pulire immediatamente le feci emesse e smaltirle in sacchi di plastica chiusi;
- pulire gli ambienti contaminati dalle feci (soprattutto in pensioni, ma anche cortili ecc) con idonei prodotti disinfettanti (a base di 4-chloro-M-cresolo) [6];
- attenzione all’utilizzo del vapore acqueo, perché rende ancora più idoneo l’ambiente al protozoo (caldo-umido);
- lavare e asciugare accuratamente gli ambienti (coperte, brandine) dove il cane e gatto vive e riposa, compresi i tiragraffi, ciotole dell’acqua e attrezzatura;
- se il cane è coprofagico utilizzare la museruola, almeno per il periodo in cui c’è rischio contaminazione, in questo caso la contaminazione potrebbe provenire dal parco o giardino in cui è stato.
Alimentazione in caso di Giardia nel cane e gatto.
Uno dei concetti più importanti e spesso sottovalutati in caso di Giardia è che il protozoo vive da opportunista praticamente tutta la vita nell’intestino del paziente e che quindi, il suo habitat è la convivenza con la flora batterica intestinale.
Se questa è composta da batteri sani, nella giusta quantità e qualità, si avrà certamente un ambiente non favorevole alla sua proliferazione. Importante quindi sarà quello di cercare di ripristinare il microbioma intestinale attraverso una alimentazione povera di carboidrati [Fonte linee guida ESCCAP].
La somministrazione poi di fermenti e prebiotici per nutrire i microrganismi intestinali sarà certamente un valido supporto terapeutico.
Bene, per oggi è tutto!!
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Bibliografia:
- A retrospective molecular study of select intestinal protozoa in healthy pet cats from Italy
- Scelta razionale dei test gastrointestinali per cani e gatti con diarrea Stanley L. Marks, BVSc, PhD, DACVIM (Internal Medicine, Oncology), DACVN University of California, Davis, School of Veterinary Medicine One Shields Avenue, Davis, California, 95616, USA.
- Linee guida ESCCAP 2017 FS Giardia.pdf
- Carlin EP, Bowman DD, Scarlett JM, et al. Prevalence of Giardia in symptomatic dogs and cats throughout the United States as determined by the IDEXX SNAP Giardia test. Vet Ther. 2006 Fall;7(3):199-206
- Jacobs S.R. et al, Can Vet J 2001; Giangaspero A. et al, Vet Rec 2002; Capelli G. et al, Parasitol Res 2003
- https://www.izsvepets.it/giardia-ricorrente-che-fare/